lunedì 9 dicembre 2013

Esequie di Renzo Biondo

Celebrate a Ca' Farsetti le esequie di Renzo Biondo, ex partigiano e presidente onorario dell'Iveser

Tanta gente, questa mattina, nel salone al pianoterra di Ca' Farsetti, per l'ultimo saluto all'ex partigiano e presidente onorario dell'Iveser ('Istituto veneziano per la storia della Resistenza), Renzo Biondo. Presenti, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, il presidente del Consiglio, Roberto Turetta, e l'assessore Tiziana Agostini, che ha ricordato nel suo intervento la figura di Biondo sia come partigiano che come cittadino attivo in ambito sociale, culturale e politico.
    Nato nel 1926 a Treviso, ma trasferitosi quasi subito a Venezia, Biondo si era avvicinato giovanissimo, dopo l'8 settembre 1943, agli ambienti antifascisti, partecipando in città anche ad alcune azioni prima di essere arrestato e detenuto per qualche tempo in carcere. Nella primavera del 1944 la scelta poi di riparare in montagna, nella zona della Val Cellina, nella Brigata "Ippolito Nievo", col nome di battaglia di “Boscolo”. Nel dopoguerra, nonostante il suo impegno come avvocato civilista, Biondo è rimasto sempre vicino al mondo partigiano, dirigendo tra l'altro il quindicinale "Vento di montagna" e poi, una volta uscito dall'Anpi, fondando, assieme a Ferruccio Parri, la Fiap (Federazione italiana associazioni partigiane), nella quale ha continuato il suo impegno sino alla fine. E' stato anche tra i fondatori dell'Iveser, di cui era stato nominato presidente onorario.
Venezia, 9 dicembre 2013  
 
Celebrate a Ca' Farsetti le esequie di Renzo Biondo, ex partigiano e presidente onorario dell'Iveser
Celebrate a Ca' Farsetti le esequie di Renzo Biondo, ex partigiano e presidente onorario dell'Iveser

domenica 28 aprile 2013

Celebrazione del 25 aprile 2013

25 aprile 2013 Santu Lussurgiu
http://lanuovasardegna.gelocal.it/oristano/cronaca/2013/04/25/news/la-consulta-ricorda-bartolomeo-meloni-1.6950237

Il partigiano "Boscolo", uomo impegnato da sempre a celebrare i valori della Resistenza, ha conosciuto personalmente Bartolomeo Meloni.  http://www.artemodernapordenone.it/eventi/pizzinato-e-la-resistenza-1943-45

domenica 19 febbraio 2012

Quanti Giove e quanti Mercurio nella vita di ogni donna!

Domani, 20 febbraio, è il penultimo giorno dei Parentalia e a mezzogiorno si aprono le porte dei templi. Iniziano i Feralia, festa religiosa sacra a Giove, il cui secondo nome è Feretrius. E' consuetudine che una vecchia segga tra le ragazze e faccia dei sortilegi per placare la musa silente, che non può parlare. Alle nove tradizionali Muse,infatti, i Romani ne aggiunsero una decima, assai particolare poiché, essendo le Muse “divinità della comunicazione poetica”, invitate a cantare,raccontare o ballare, quella di Roma è un musa muta,silenziosa, il suo nome è infatti “Tacita”. Il suo culto è indubbiamente molto romano poiché nell’Urbe il riserbo e la scarsa loquacità erano tenuti molto in considerazione, ossia il silenzio e la riservatezza. Alle nove tradizionali Muse i romani, infatti, ne hanno aggiunta una decima. Molto particolare, perché se le Muse "sono le divinità della comunicazione poetica", invitate a cantare o a raccontare, quella di Roma è una Musa muta anzi una "Musa che - invece di sostenere la voce dell'uomo - la zittisce". Il suo nome è infatti Tacita. Il culto di Tacita è "molto romano " perché nell'Urbe "il riserbo e la scarsa loquacità sono tenuti in grande considerazione" e quindi il silenzio e la riservatezza.

Tacita Muta e la parola negata

Ovidio nei Fasti narra la storia dolorosa di una sfortunata ninfa, Lara (o Lala, dal greco “laleo” parlare). La povera ninfa fu duramente punita dal padre degli dei, poiché rivelò a sua sorella Giuturna i sentimenti che il dio nutriva per lei, salvandola dalle voglie del seduttore Giove. Il dio, preso dall’ira le strappò la lingua, cambiò il suo nome in Tacita Muta e l’affidò a Mercurio perché l’accompagnasse nel regno dei morti. Le disavventure della ninfa non finirono qui. Durante il viaggio Mercurio approfittò di lei che, privata della parola, fu privata anche del diritto di gridare, di difendersi e di denunciare la violenza subita. Il potere della parola le era stato negato per sempre. Da questo stupro nacquero i gemelli Lari protettori della casa romana.
Zittita e violentata… due divinità crudeli nel destino di dolore di Lala.
Ancora una donna e il potere degli uomini…

"Abbattiamo il silenzio”. Le donne decidono di non fermarsi - Questo lo slogan di un movimento che l'anno scorso si proponeva di esortare le donne a non abbandonare le proteste e a continuare a rivendicare i propri diritti senza nascondersi per paura di essere isolate o punite. Rita Arca

lunedì 23 gennaio 2012

MOMENTI DELLA MEMORIA 2012

MOMENTI DELLA MEMORIA 2012
LICEO SCIENTIFICO STATALE “Mariano IV” di Oristano - MOMENTI DELLA MEMORIA -
Nell’ambito della commemorazione della Giornata della Memoria, il giorno 24/01/2012, nell’Aula Magna del liceo Scientifico "Mariano IV d'Arborea", dalle ore 11.15 fino al termine delle attività previste, si terrà la rappresentazione teatrale dal titolo "Il y a là cendre", messa in scena dalla compagnia teatrale RIVERRUN TEATRO di Cagliari e liberamente tratta dal libro di memorie "La notte" di Elie Wiesel (sopravvissuto alla Shoah, premio Nobel per la pace nel 1986).
Alla celebrazione, organizzata dalla prof.ssa Arca con la collaborazione del prof. Pilia Stefano, parteciperanno le classi:
1^C, accompagnata dal prof. Cara;
2^C, accompagnata dal prof. Tomasi;
5^C, accompagnata dalla prof.ssa Zanda;
3^B, accompagnata dal prof. Pilia S.;
4^B, accompagnata dalla prof.ssa Flore;
5^B. accompagnata dal prof. Solinas;
5^D, accompagnata dalla prof.ssa Cera.
Gli studenti sono pregati di recarsi in Aula Magna alle ore 11.10.
Dopo lo spettacolo si terrà un dibattito. Seguirà la visione del video "La fabbrica dello sterminio" e un breve un omaggio alla tradizione ebraica con canti yiddish, ebraici e musica per la Shoah.









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lunedì 7 febbraio 2011

Momenti della Memoria - 22 febbraio 2011

In occasione della “Giorno del ricordo”, nell'aula magna del Liceo Scientifico "Mariano IV" di Oristano, il 22 febbraio 2011, alle ore 11.30, ci sarà un incontro-conferenza con Marisa Brugna, istriana d’origine e algherese d’adozione, autrice del volume dal titolo “Memoria negata”.
Il programma prevede:
- saluto del Dirigente;
- proiezione di alcuni documentari sulla situazione storica, le foibe e l’esodo dalle zone istriano-dalmate (con riferimenti alle cause che lo determinarono e di cui furono vittime cittadini per lo più di origine italiana);
- incontro-dibattito con la sig.ra Marisa Brugna, attiva testimone dell'esodo. Lettura di alcuni passi del libro.
- visione di alcune foto relative alle foibe e al monumento nazionale di Basovizza (Trieste).


Docente referente: Rita Arca
   "MEMORIA NEGATA"- CRESCERE IN UN CENTRO RACCOLTA PROFUGHI PER ESULI GIULIANI"
di Marisa Brugna

A distanza di tanti anni alcuni fatti che hanno segnato la vita di una persona si ripresentano prepotentemente e si hanno visioni nitide di luoghi e persone che si pensavano ormai sepolti nei propri ricordi; è un affiorare spesso doloroso, fatto di privazioni, di distacchi dalla terra natìa e da un dialetto che risuona nel proprio cuore ormai svuotato di sorrisi e speranze.
È quello che hanno provato gli esuli istriani, fiumani e dalmati sparsi in decine di campi profughi nel nostro Paese alla fine del secondo conflitto mondiale; ma è soprattutto quello che hanno provato i più piccoli strappati ai loro giuochi, ai loro luoghi d'origine.
Non a caso si può parlare di infanzia negata e tutti coloro che oggi hanno superato gli "anta" ritornano, con la memoria, a quelle baracche e filo spinato che li vide giovinetti crescere e diventare donne e uomini.
Quella facoltà di ricordare luoghi, persone e avvenimenti che Marisa Brugna non ha voluto relegare nel proprio intimo ma, altresì, ha voluto che diventasse un libro che dovrebbe trovare posto nei corsi di storia quale compendio dei testi scolastici privi di questo tassello di memoria.


L'autrice, nata ad Orsera, abbandonò il borgo di pescatori nel 1947 e, come migliaia di istriani, fiumani e dalmati, prese la strada di un Centro Raccolta Profughi dove visse per oltre dieci anni; nel 1959 giunse a Fertilia.
"Memoria negata" è un libro da leggere tutto d'un fiato e che non deve rimanere circoscritto ai soli circoli della diaspora anzi, deve diventare uno stimolo affinché tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle il dramma dell'esodo tramandino ai loro figli l'amore per la loro terra d'origine rivolgendo alle nuove generazioni quell'appassionata sollecitazione che si può leggere nella postfazione del volume: "che no' i se desmenteghi de aver anche sangue istrian nele vene".