Domani, 20 febbraio, è il penultimo giorno dei Parentalia e a mezzogiorno si aprono le porte dei templi. Iniziano i Feralia, festa religiosa sacra a Giove, il cui secondo nome è Feretrius. E' consuetudine che una vecchia segga tra le ragazze e faccia dei sortilegi per placare la musa silente, che non può parlare. Alle nove tradizionali Muse,infatti, i Romani ne aggiunsero una decima, assai particolare poiché, essendo le Muse “divinità della comunicazione poetica”, invitate a cantare,raccontare o ballare, quella di Roma è un musa muta,silenziosa, il suo nome è infatti “Tacita”. Il suo culto è indubbiamente molto romano poiché nell’Urbe il riserbo e la scarsa loquacità erano tenuti molto in considerazione, ossia il silenzio e la riservatezza. Alle nove tradizionali Muse i romani, infatti, ne hanno aggiunta una decima. Molto particolare, perché se le Muse "sono le divinità della comunicazione poetica", invitate a cantare o a raccontare, quella di Roma è una Musa muta anzi una "Musa che - invece di sostenere la voce dell'uomo - la zittisce". Il suo nome è infatti Tacita. Il culto di Tacita è "molto romano " perché nell'Urbe "il riserbo e la scarsa loquacità sono tenuti in grande considerazione" e quindi il silenzio e la riservatezza.
Tacita Muta e la parola negata
Ovidio nei Fasti narra la storia dolorosa di una sfortunata ninfa, Lara (o Lala, dal greco “laleo” parlare). La povera ninfa fu duramente punita dal padre degli dei, poiché rivelò a sua sorella Giuturna i sentimenti che il dio nutriva per lei, salvandola dalle voglie del seduttore Giove. Il dio, preso dall’ira le strappò la lingua, cambiò il suo nome in Tacita Muta e l’affidò a Mercurio perché l’accompagnasse nel regno dei morti. Le disavventure della ninfa non finirono qui. Durante il viaggio Mercurio approfittò di lei che, privata della parola, fu privata anche del diritto di gridare, di difendersi e di denunciare la violenza subita. Il potere della parola le era stato negato per sempre. Da questo stupro nacquero i gemelli Lari protettori della casa romana.
Zittita e violentata… due divinità crudeli nel destino di dolore di Lala.
Ancora una donna e il potere degli uomini…
"Abbattiamo il silenzio”. Le donne decidono di non fermarsi - Questo lo slogan di un movimento che l'anno scorso si proponeva di esortare le donne a non abbandonare le proteste e a continuare a rivendicare i propri diritti senza nascondersi per paura di essere isolate o punite. Rita Arca
domenica 19 febbraio 2012
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